I nostri partner: Verona Marathon

Ci siamo: questa settimana ci saremmo dovuti mettere in viaggio per Verona, prima tappa del tour 2020 di Run 5.30.
Se, come già saprete, il nostro giro d’Italia (e non solo!) del benessere è rimandato al 2021, ci teniamo comunque a percorrere – almeno virtualmente – il nostro tour insieme a voi, città per città, settimana per settimana!
Ogni lunedì ci metteremo “in viaggio” e vi presenteremo i partner che in ogni città ci hanno scelto e che ci aiutano a organizzare la tappa… siete pronti?
Si parte, benvenuti a Verona!

Sergio:
“Probabilmente finimmo presentati a quelli di Verona Marathon dalle persone sbagliate e il primo meeting non funzionò. Due anni più tardi ci fu un secondo incontro meno formale e più diretto: tra noi e Matteo Bortolaso, Claudio Arduini e Stefano Stanzial scattò qualcosa e, da allora, e il rapporto con i ragazzi di Verona Marathon è diventato sempre più stretto.”
“Dal punto di vista organizzativo sono fenomenali: sono gli unici che, nella notte dei preparativi, arrivano sul posto prima di noi e, finita la tappa, rimangono con noi a raccogliere da Piazza delle Erbe fino all’ultimo bicchiere.”

Claudio Arduini, Verona Marathon:
“Così fuori dagli schemi rispetto a tutti gli eventi di running tradizionali, la 5.30 si colloca benissimo nel panorama veronese: attira facce nuove e il suo indice di partecipazione femminile ricalca i dati nei nostri eventi meno “spinti” fino ai 10 km.”

“Se vogliamo trovare un lato positivo alla difficile situazione degli ultimi mesi è che almeno, forzatamente fuori dalla nostra incalzante routine di impegni, abbiamo avuto il tempo di mettere a fuoco idee che altrimenti non ci sarebbero mai venute”.

“Partendo dal presupposto che tra le cose che ci sono mancate di più ci sono proprio fare quello che ci piace – correre – con chi ci piace – i nostri amici -, stiamo lavorando ad alcuni progetti, alcuni anche totalmente inediti per l’Italia.”

“E poi c’è il discorso dell’impatto economico di questi mesi di lockdown: le città si sono svuotate e va pensato come farle rivivere. Stiamo ragionando su micro eventi nel centro storico, gestiti a tappe e a piccoli gruppi, in un mix di running e cultura: vogliamo che la corsa sia vista come occasione di coinvolgere la città, richiamare gente e generare indotto… non come la seccatura di trovare le strade chiuse il giorno della maratona!”