Il Team 5.30 (3)

Matteo Seghedoni e Andrea Cocchi
34 anni. Sì, però in 2. Studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di Modena, Matteo e Andrea saranno il collante tra 5.30 e il mondo della scuola, con nuovi spunti e dita rapide per animare Instagram e Snapchat.
@matteoseghedoni @andreacocchi2

Siete a casa in vacanza e avete voglia di leggere?
Di seguito, lo ‘sfogo’ di Matte e del suo innamoramento per la 5.30  🙂

Facciamo la run 5.30?
Me lo chiede sempre tutti gli anni un mio amico, si chiama Leo.
Ma il primo anno è stato tre anni fa, io non volevo farla, che palle alzarsi alla mattina presto, così presto.
No, gli ho detto, io non la faccio e per non sentirmi l’unico sfigato a non farla, ho chiesto a tutti quelli che vedevo, se avrebbero fatto la Run ed era difficilissimo trovarne uno che mi rispondesse di no.
Un po’ come trovare uno che ieri a Modena, ha mangiato il kebab a pranzo invece che i tortellini.
Così la faccio. E mi innamoro!
Scrivo a Sergio e poi la storia penso si sappia…
La Sabrina ha dato il libro a Emilio, il cameriere del Caffè Concerto,
io lo sono andato a prendere il giorno dopo e, non l’ho appoggiato lì,
insieme a tutti i libri che mia zia mi regala per natale e compleanno.
Mi sono ripromesso di leggerlo quando la prof di mate avrebbe spiegato e, invece di sognare ad occhi aperti, avrei potuto leggerlo.
Così è stato e, in alcune parti, è stato quasi meglio.
Ho avuto la prof di mate di martedì e quel martedì non ho staccato la testa dal libro (ottima cosa, almeno quel giorno non ho fatto casino).
Ho iniziato a leggere, mi butto sul libro immaginando le scene perché dal libro dovremo tirare fuori 15 video.
Incredibile, già nella prima pagina, trovo un’idea di un video. Mi carico, la dico ad Andre che approva.
Lo misuro mentre legge le parole che mi piacevano e, ci mette una volta 47 e l’altra 50 secondi. Perfetto! Questo sarà il primo.
Mi carico e mi armo di matita ed evidenziatore, tutti e due nella mano sinistra, e con la destra giro le pagine.
È strano, non ho mai letto un libro e un po’ me ne vergogno ma, sono un po’ più Sergio e un po’ meno Sabrina. Preferisco le immagini. Forse perché sono tutte quelle cose che iniziano con ‘dis’ e finiscono con la ‘o’ (lessico, grafico e calculo).
O semplicemente stupido.
Mi e sembrato molto strano, quindi, dopo la prima pagina del libro, essere con la voglia di leggerlo. Pazzesco!
Inizio questa lettura, e non so a chi devo fare i complimenti.
Sicuramene a Francesca, l’unica scrittrice di cui ho letto un libro. Poi, sicuramente i complimenti vanno anche a voi due. Ogni tanto non mi sembrava di essere a scuola con, a seconda degli orari, una faccia diversa.
Mi sembrava di essere in un bar, di una città lontana, tipo Madrid.
Voi due mi parlavate e sul tavolo c’era il mio esta thè, un succo di un frutto strano della Sabrina con un goccio di acqua tiepida,
e il cappuccino di Sergio.
Mi ha colpito, tremendamente, la vostra trasparenza nei racconti.
La verità con cui, appunto, mi sembrava di essere un vostro amico.
Immaginandomi i video, cercavo di mettere in scena ogni cosa che leggevo e questo mi ha fatto cercare tra le persone e i vostri comportamenti, anche se non mi è stato facile. Anzi impossibile.
Ho trovato un po’ di me in Sergio, e un po’ di Sergio in me.
Evidenziavo, poi disegnavo con la matita di fianco il video, per come me l’ero immaginato.
Volevo solamente ringraziarvi perchè mi fa piacere fare parte di questa piccola ma immensa famiglia. Scusate questo mio ‘sfogo’ ma, sono del parere che se le cose uno le pensa le deve poi anche dire.
Adesso vado a tradurre gli schizzi sul libro.
Buone feste. Matte