School Challenge 2017: Istituto Cattaneo Deledda

(di Francesca Grana)
Cerco un attacco per questo articolo e riguardo le foto delle edizioni passate del 5.30 School Challenge. Uno slideshow di ricordi e di emozioni. Era il 2015, quando misi per la prima volta piede nella palestra del Cattaneo Deledda di Modena, un istituto professionale a due passi dal parco Ferrari. Il cielo era grigio, in quelle prime giornate. Le ragazze erano coperte, avvolte nelle calde divise regalate loro da Sergio e Sabrina, papà e mamma di Run 5.30.

Perché nelle scuole?
Per coinvolgere un gruppo di ragazze sino a quel momento sedentarie in un programma di allenamento guidato dai loro docenti di educazione fisica.
Con quali obiettivi? A breve termine, la partecipazione alla 5.30 della Ghirlandina. A lungo temine, adottare uno stile di vita più sano, fatto di movimento quotidiano e alimentazione bilanciata.
Come fare? Con l’esempio di Sergio, ex agonista della corsa e dell’ironman, camminatore seriale sin dall’infanzia, rigorosamente prima dell’alba; e di Sabrina, biologa nutrizionista da sempre impegnata sui fronti della medicina sportiva e dell’adolescenza, walk addicted e fruit lover.

Sono passati due anni, cosa è cambiato?
È cambiato che adesso il progetto nelle scuole si regge sulle proprie gambe, quasi. I professori coinvolti si sono moltiplicati, così come il numero delle scuole aderenti. La novità del 2017 è la virata sociale, più che social: essendo le passeggiate previste anche in orario extra curricolare, gli allenamenti sono aperti agli alunni di tutte le scuole, in una sorta di gemellaggio sportivo-educativo. Hanno un bel da protestare, le ragazze, dicendo di partecipare soltanto per la minaccia di un brutto voto… ma si vede che sono contente.

Contente di passeggiare.
Contente di fare qualcosa per se stesse. Hanno l’espressione che tutti, adulti e adolescenti, ci stampiamo in faccia quando ci concediamo il lusso di un momento per noi stessi. Il regalo più bello, a volte è semplicemente un po’ di tempo. La lezione più importante, spesso è semplicemente imparare a volersi più bene. E, per questa, non servono minacce di un’insufficienza.

Ciò che non è cambiato sono gli sguardi inizialmente diffidenti delle ragazze. I loro sorrisi poi via via più complici. Il fiatone. Gli auricolari grazie ai quali ritmano la camminata. I pettegolezzi sui compagni più ambiti della scuola. Non è cambiata l’intraprendenza e la voglia di mettersi in gioco di queste giovani camminatrici. Non è cambiato il loro desiderio di migliorarsi. Non sono cambiate le battute dietro cui ci si schermisce per mascherare abitudini sbagliate.

Non è cambiato il motto: “Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”. Non è cambiata la pazienza di Sabrina, con cui spiega agli studenti come sia meglio mangiare e cosa evitare. Non è cambiato lo sguardo vigile di Sergio, sempre un po’ in disparte, sempre il più attento della pattuglia.

Un ringraziamento, il primo della stagione, ai professori dell’Istituto Cattaneo Deledda di Modena che ci hanno fatto compagnia lungo il cammino: Roberto Bicego, Nunzia Arena, Paola Chiodi, Roberta Savazzi e Ginevra Vecchi.

Un applauso a Gabriele, il primo maschio ad aderire alle passeggiate d’allenamento. Probabilmente, il più furbo della scuola!